Perché studiare ingegneria ambientale? In questo articolo approfondiamo tale argomento.
L’ingegneria ambientale è una branca dell’ingegneria che nasce dall’esigenza di soddisfare la necessità, propria di ogni paese industriale ed avanzato, di professionisti capaci di operare in un contesto delicato e dall’importanza ormai sempre crescente come quello ambientale. In particolare l’ingegneria ambientale fornisce metodi e strumenti per l’analisi e la gestione dei grandi rischi connessa alla salvaguardia dell’ambiente costruito e dell’ambiente naturale e delle sue componenti, per valutazioni di impatto ambientale delle opere derivanti dall’ingegnerizzazione del territorio e per il monitoraggio ambientale delle risorse naturali.
L’ingegnere ambientale svolge attività professionali all’interno di imprese, enti pubblici e privati a vario livello territoriale e studi professionali per la progettazione, pianificazione, realizzazione e gestione di opere e sistemi di rilievo, controllo e monitoraggio dell’ambiente e del territorio, di difesa del suolo, di gestione dei rifiuti, delle materie prime e delle risorse ambientali, geologiche ed energetiche e per la valutazione degli impatti e della compatibilità ambientale di piani e di opere; nonché enti, aziende, consorzi ed agenzie preposti alla realizzazione e gestione delle infrastrutture e dei servizi di trasporto.
Il ruolo dell’Ingegnere per l’Ambiente ed il Territorio è importante nel nostro Paese, interessato da emergenze ambientali potenzialmente gravi associate alle peculiari caratteristiche naturali (diffusa presenza di aree a rischio sismico, di frana, alluvionale, vulcanico); dall’elevatissima densità abitativa; dal potenziale impatto degli insediamenti civili e industriali sulle componenti ambientali aria, acqua e suolo.
La risoluzione di tali problematiche richiede l’impegno di Ingegneri in grado di integrare le tradizionali competenze nella progettazione di opere, con le conoscenze e le capacità necessarie per pianificare, controllare e monitorare i complessi sistemi ambientali e territoriali che ci circondano.
In ultima battuta, è possibile identificare quali siano gli sbocchi lavorativi del corso di ingegneria ambientale a cui possono ambire gli studenti. Il laureato in tale disciplina potrà rivestire il ruolo di addetto alla gestione e al controllo degli interventi di salvaguardia ambientale; il personale specifico di riferimento potrà gestire autonomamente (come libero professionista) una serie di interventi urbanistici volti alla tutela dell’ambiente e alla prevenzione di eventuali catastrofi ambientali.
Il corso consente dunque di formare futuri professionisti nel settore ingegneristico-ambientale; i principali sbocchi occupazionali sono: ingegnere ambientale, tecnico delle costruzioni civili, tecnici del controllo idrico, e tecnici del controllo ambientale.