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Alcuni consigli per non sbagliare nella stesura della tesi

da TesiHelp / domenica, 20 Novembre 2016 / Pubblicato il Guide
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1. Organizzare la struttura

Tenete presente che una tesi di laurea è così strutturata:

– Introduzione
– Parte centrale divisa in capitoli
– Note a piè di pagina
– Conclusione
– Bibliografia e sitografia.

2. Riportare la bibliografia in maniera corretta

Nonostante vada nelle ultime pagine della tesi di laurea, la bibliografia è la prima cosa da fare. Infatti, è grazie a questa che possiamo farci un’idea chiara su come impostare la tesi e su quali testi basarci per la stesura del lavoro. Fatta la bibliografia, è facile capire dove andare a reperire il materiale utile. Ricordatevi che deve contenere tutto il materiale utilizzato e deve essere scritta nella maniera seguente:
– Autore, Titolo opera, Luogo di pubblicazione, Editore, anno di pubblicazione.
Se usate anche riviste, anche queste devono essere elencate nella bibliografia nel seguente modo:
– Cognome e Iniziale Nome (anno), Titolo articolo, Nome rivista, volume (numero) , pagine.

3. Riportare la sitografia in maniera corretta

Ovviamente anche il web aiuta nel fornire il materiale necessario alla stesura della tesi, ma ricordatevi che tutto quello che reperite sulla rete deve essere citato nella sitografia nella maniera seguente:
Cognome Iniziale nome, anno (se disponibile), Titolo del documento, Nome del sito e della sezione in cui il documento si trova, data di pubblicazione (se disponibile), URL, eventuale formato del file (se diverso da HTML – es. file PDF, file RTF, ecc.).

4. Fare attenzione alle citazioni

Ora potete iniziare con la stesura vera e propria della vostra tesi. Rispettate una divisione in capitoli che, di solito, non deve superarne tre o quattro e ricordate che un tesi che si rispetti non ha mai meno di una settantina di cartelle. Ogni pagina deve avere un’interlinea di 1,5, quindi circa una trentina di righe. Ogni volta che citate un autore o la parte di un opera, è bene che la scriviate nelle note a piè di pagina. In pratica, in fondo alla pagina dove avete fatto la citazione, dovete scrivere, in caratteri più piccoli, da dove l’avete presa:

– Autore, Titolo dell’opera, Luogo di pubblicazione, anno, pagina/e dove si trova la citazione.
Invece, se l’informazione successiva inserita nella tesi ha la stessa identica fonte della nota precedente e le stesse pagine, dovete usare l’espressione latina Idem.
Ancora, se nella nota successiva dovete citare lo stesso libro della nota precedente, ma con diverse pagine dovete invece utilizzare l’espressione latina Ibidem.
Oppure, se avete già citato il testo, ma non nella nota immediatamente precedente, dovrete scrivere:
– Autore, op. cit, pagine della citazione.

5. Curare l’introduzione

Finito di scrivere la parte centrale, potete passare all’introduzione. Questa è una delle parti più importanti della tesi perché spesso, ahimè, la commissione di laurea legge solo quella. Deve essere così strutturata:
– Obiettivi: scrivete qual è lo scopo della vostra tesi per far capire al lettore cosa sta per leggere.
– Motivazione: perché avete scelto proprio questo argomento?
– Metodi di ricerca: spiegate le modalità in base alle quali avete intenzione di svolgere la ricerca.
– Punti di forza: metteteli in risalto in maniera da creare una piccola sintesi della tesi.

Ricordatevi che l’introduzione non deve mai superare, in media, le quattro o cinque pagine.

6. Prestare attenzione alla conclusione

E finalmente siamo arrivati alla fine del vostro lavoro. La conclusione, di solito, deve essere più breve dell’introduzione. In questa vanno specificate le soddisfazioni in merito al raggiungimento dell’obiettivo preposto, ricalcando l’utilità del vostro lavoro.

7. Chiedere aiuto se si incontrano difficoltà

Non capita di rado che nella stesura della tesi si incontrino dei punti ostici che rallentino o addirittura interrompano la scrittura. In questi casi la cosa più saggia è rivolgersi al professore o all’assistente che vi sta seguendo, ma purtroppo non sempre questi sono disponibili a regalarvi il tempo di cui avreste bisogno per diradare i vostri dubbi. Ecco quindi che potrebbe essere particolarmente prezioso ricorrere al consiglio di ex studenti o professori esperti nel campo.

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