In questa tesi Vincenzo Aulizio affronta il tema dell’ex combattentismo nel I dopoguerra esaminato da un punto di vista locale: la Romagna e più in particolare Rimini. La crucialità di questo tema nell’Italia del I dopoguerra ci è nota attraverso il classico volume di G. Sabbatucci di qualche anno fa. Mostrandosi, tuttavia, consapevole del rinnovamento prodotto più di recente negli studi sociali della prima guerra mondiale da parte di noti storici stranieri (Mosse, Wintcr) e italiani (Isnenghi, Procacci). Aulizio propone una ricostruzione che affianca alla vicenda dell’associazionismo ex combattentistico in Romagna il ruolo svolto dai comitati cittadini «pro-ricordo dei caduti», nonché la battaglia che su fronti contrapposti (cattolici e socialisti) conducono i due giornali locali di Rimini che si fanno portavoce del movimento per le pensioni e le polizze ai mutilati e ai parenti dei caduti («La riscossa» e «L’Ausa»). Ne risulta un quadro vivace della lotta politica del tempo calato nel vissuto quotidiano di ex combattenti, famigliari e parenti, ma anche una originale riflessione sull’uso che di questo associazionismo “allineato” sanno fare i nuovi partiti di massa (scalzando l’eredità repubblicana). Intanto, a partire da un patrimonio di memoria e sofferenza legato alla guerra, si delineano nuovi ambiti di mobilitazione collettiva su cui farà facilmente leva il fascismo.
Tesi sull’ex combattentismo nella Romagna del primo dopoguerra
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