Intervento di Pierluigi Mantini alla Conferenza Stampa di presentazione della proposta di legge sui concorsi di architettura, che promuove l’architettura di qualità: “Modifiche al codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, e altre disposizioni per la promozione della qualità architettonica nonché in materia di disciplina della progettazione” (A.C. 4492).
È una legge moderna, una misura concreta e a costo zero, per la crescita del Paese, largamente condivisa sul piano sociale e culturale, sottoscritta da molti parlamentari di tutti i gruppi, che premia la qualità dell’architettura, la concorrenza, i giovani, che attrae investimenti.
La legge stabilisce un principio generale secondo il quale l’architettura è un’espressione della cultura nazionale.
Punta a ridurre il fenomeno degli incarichi fiduciari riducendo da 100.000 euro a 40.000 euro la soglia massima per affidare i servizi di progettazione a trattativa privata.
Il concorso di progettazione deve diventare la via prioritaria per l’affidamento degli incarichi di progettazione.
Si vieta ogni forma di restrizione della concorrenza attuate tramite l’aggiramento delle procedure di gara attraverso la stipula di convenzioni tra la pubblica amministrazione e università, centri di ricerca e organizzazioni non lucrative di utilità sociale.
Si introduce la figura dell’advisor per i concorsi. Si tratta di un consulente-specialista, una figura peraltro già presente sul mercato, in grado di coadiuvare le amministrazioni nell’organizzazione e nella gestione dei concorsi.
Largo ai giovani. Si eliminano le barriere di fatturato e di organico che impediscono agli studi professionali più giovani di partecipare ai concorsi di progettazione. Si istituisce inoltre l’Albo dei giovani architetti presso il Ministero per i beni e le attività culturali. L’Albo è aperto ai progettisti di età inferiore a quaranta anni, vincitori di concorsi di idee o di progettazione, ed è a disposizione dei privati intenzionati a promuovere forme di consultazione su invito.
Si stabilisce il principio che la progettazione è un processo unitario che parte dal concetto preliminare e arriva fino in cantiere.
L’obiettivo è far prevalere la qualità delle proposte progettuali rispetto al curriculum dei progettisti, al ribasso sul costo della prestazione e alla riduzione dei tempi di esecuzione.
Le regioni possono riconoscere incentivi ai soggetti privati che ricorrano ai concorsi per affidare i progetti delle opere di nuova costruzione. Tra gli incentivi possono figurare bonus volumetrici, sconti sugli oneri di urbanizzazione e procedure semplificate per l’ottenimento dei titoli abilitativi.
L’appalto integrato viene limitato a opere particolarmente complesse da un punto vista tecnologico e di importo superiore a 20 milioni di euro o inferiore a 500.000 euro. Si vieta il ricorso all’appalto integrato su progetto preliminare che in molti casi – come in occasione dei lavori per il G8 alla Maddalena – ha favorito la lievitazione dei costi delle opere.
Si mette un freno alla progettazione in house da parte delle pubbliche amministrazioni. La prima scelta deve essere il mercato con il ricorso a gare trasparenti. Alla pubblica amministrazione resta il compito di programmare e di vigilare.
Sono previste sanzioni a carico dei funzionari delle amministrazioni, che potranno essere chiamati a rispondere di danno erariale in caso di mancata realizzazione di un progetto selezionato attraverso un concorso di architettura.
L’UDC è per una rapida approvazione di questa proposta di legge. Ma i suoi principi devono valere subito, per l’EXPO 2015, per la ricostruzione di L’Aquila, in tutta Italia. Camera dei Deputati, 11 ottobre 2011.
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Pierluigi Mantini – Presentazione disegno di legge sui concorsi di architettura
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