http://it.euronews.com/ Tra Barcellona e Madrid questa volta lo scontro è linguistico. A far riaccendere la rivalità ci ha pensato la Corte di giustizia della Catalogna. I giudici hanno stabilito che in classe deve essere assicurato l’insegnamento del castigliano, se anche un solo alunno lo richieda. Il governo Catalano ha fatto sapere che non applicherà la sentenza.
“Noi garantiamo il diritto della famiglia a chiedere un sostegno individuale per gli alunni delle elementari – sostiene Irene Rigau, ministro dell’Istruzione della Catalogna – Ma il diritto di queste famiglie non può pregiudicare il diritto delle altre famiglie catalane”.
Nella regione di Barcellona tutte le materie si studiano in catalano, ma un gruppo di 10 famiglie provenienti da altre parti della Spagna ha fatto ricorso alla giustizia.
“Non si tratta di disobbedienza, perché la sentenza non è applicabile – dice Josep Maria Cervello, portavoce dell’associazione catalana ‘Somescola’ – Nessuno la applicherà”.
In attesa che si pronunci la Corte Suprema spagnola, tre deputati del partito indipendentista catalano hanno pensato di applicare la sentenza – a parti inverse – nel parlamento di Madrid. Sono stati espulsi dall’aula per aver illustrato in catalano la loro proposta su un disegno di legge.
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