La redazione di una tesi indologica

NORME per la REDAZIONE di UNA TESI DEI CORSI DI LAUREA TRIENNALE IN LETTERE

COERENZA del PERCORSO DI STUDI

dall’art. 5.

[…] “la preparazione della prova finale e le attività a scelta dello studente <devono essere> coerenti con il progetto formativo.”

[…] Con “la prova finale” si acquisiscono 9 CFU “al momento della laurea”.

dall’art. 8.

p. “[…] si raccomanda di concordare il piano di studi con il docente relatore dell’elaborato scritto finale/tesi di laurea.”

max.

OBIETTIVO della PROVA FINALE (dall’art. 12)

La prova finale per il conseguimento della laurea di primo livello (triennale) consisterà nella discussione di una dissertazione scritta, su un argomento a scelta da concordare con uno dei docenti del CdL. […]

All’elaborazione della prova finale deve corrispondere un carico di lavoro congruo al numero di CFU previsto nel Regolamento didattico del Corso di laurea.

CARATTERISTICHE TECNICHE DELL’ELABORATO SCRITTO PER LA PROVA FINALE (dall’art. 12)

LINGUA USATA

La prova finale potrà essere scritta in lingua diversa dall’italiano, ma in tal caso corredata da un riassunto in italiano.

ESTENSIONE

Il testo avrà uno sviluppo preferibilmente compreso fra le 40 e le 60 cartelle di 2000 battute spazi inclusi.

LAYOUT TESTO

L’impostazione dei margini è preferibilmente di 4 cm a sinistra (per consentire la rilegatura) e di 3 cm lungo gli altri lati del foglio.

Preferibilmente, il carattere da utilizzare è il Times New Roman; il corpo 12 punti; l’interlinea 1,5; il testo giustificato. Si consiglia di utilizzare preferibilmente lo stile normale.

Le citazioni di parole in lingue diverse dall’italiano andranno in corsivo.

Le note dovranno essere collocate a piè di pagina.

L’indice (da collocare all’inizio dello scritto) riporterà l’elenco dei capitoli e dei paragrafi, con bibliografia e/o sitografia alla fine. Quando previste, le immagini potranno essere inserite sia nel testo, sia alla fine dello stesso, in ogni caso numerate e corredate da didascalia con il riferimento alla fonte di provenienza (foto originale o estrapolata da libri o da siti Internet). Lo scritto dovrà essere stampato fronte-retro.

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ALTRE INDICAZIONI UTILI

LAYOUT TESTO

Si consiglia per il testo e per le note l’indentazione di 1 cm. ossia un rientro per l’inizio di paragrafo pari a 1 cm.

LAYOUT NOTE

Preferibilmente, il carattere da utilizzare è il Times New Roman; il corpo 10 punti; l’interlinea 1; il testo giustificato con indentazione di 1 cm. Si consiglia di utilizzare preferibilmente lo stile normale.

RIMANDO IN TESTO ALLE NOTE

Apporre un numerino arabo in apice (che precede immediatamente l’eventuale segno di interpunzione)

es: Una simile interpretazione è condivisa da numerosi studiosi a partire dal 1973[1], poiché tutti segnalano che…

LAYOUT LISTA BIBLIOGRAFICA

Si consiglia di usare corpo 12 punti, interlinea 1 ma 6 pt dopo ogni paragrafo-entrata bibliografica (vedi sotto esemplificazione).

Nella lista della letteratura secondaria si consiglia di usare un’indentazione sufficiente a mantenere perspicuo il nome dell’autore e facilitarne la ricerca. Nell’eventuale lista delle fonti primarie distinguere la sigla/abbreviazione (di seguito sciolta tra parentesi quadre) dall’entrata bibliografica che deve essere incolonnata con tutte le altre (vedi sotto esemplificazione).

INDICE GENERALE DELLA TESI

es.:

cap. 1 Introduzione p. 1

cap. 2 I primi studi inerenti… p. 12

EVENTUALI ALTRI INDICI:

Index Locorum

Indice dei termini tecnici

Indice dei termini notevoli

Indice delle opere citate

SISTEMA DI CITAZIONE BIBLIOGRAFICA

La bibliografia dovrà consistere preferibilmente nella lista dei soli “Riferimenti Bibliografici” ovvero delle fonti primarie e secondarie effettivamente citate nella tesi.

Nel caso di edizioni diverse dalla prima di uno stesso testo, si segni in apice a destra dell’anno di pubblicazione il numero dell’edizione (es. Renou 19782).

Si dividerà la lista dei “Riferimenti bibliografici” in due sezioni, rispettivamente “Fonti Primarie” e “Fonti Secondarie”

es. “Fonti Primarie”:

MDhŚ [Mānava-Dharmaśāstra] Vedi Olivelle 2005.

ṚV [Ṛgveda] Ṛgveda-Saṃhitā with a Commentary of Sāyaṇācārya, ed. N.S. Sontakke – C.G. Kashikar. Poona 1933-1951.

Di seguito l’esemplificazione della prevedibile tipologia di testi da citare, rispettivamente di

  • VOLUME;
  • ARTICOLO IN PERIODICO;
  • TESTO e TRADUZIONE (con RIMANDO nelle FONTI PRIMARIE – vedi sopra);
  • CONTRIBUTO in ATTI DI CONVEGNO;
  • CONTRIBUTO in MISCELLANEA

Ambaglio 1995 = D. Ambaglio, La ‘Biblioteca storica’ di Diodoro Siculo: problemi e metodo, Como 1995.

Heckel – Yardley 1981 = W. Heckel – J.C. Yardley, Roman Writers and the Indian practice of Suttee”. Philologus 125, 305-11.

Olivelle 2005 = P. Olivelle (ed. tr.). Manu’s code of Law. A critical Edition and Translation of the Mānava-Dharmaśāstra, Oxford 2005.

Rau 1997 = W. Rau, “The Earliest Literary Evidence for Permanent Vedic Settlements”, in M. Witzel (ed.), Inside the Texts Beyond the Texts. New Approaches to the Study of the Vedas. Proceedings of the International Vedic Workshop, Harvard University, June 1989, Cambridge 1997, 203-6.

Renou 19782 = L. Renou, “Le ‘jeu de mots’ et ses implications”, in L. Renou (ed.), L’Inde fondamentale: Études d’indianisme réunies et présentées, Paris 1978, 29-34.

METODO DI CITAZIONE BIBLIOGRAFICA NEL TESTO

es.:

(SE SI CITA un AUTORE e si VUOLE DARE IL RIFERIMENTO AL LUOGO…)

  • Come ha sostenuto Rau (1997, 205), l’area rituale destinata alla celebrazione dei sacrifici…

(SE SI CITA UN PASSO DI UN CONTRIBUTO, per es. in NOTA)

  • La prima ipotesi di tale collocazione delle aree sacrificali è stata avanzata in Rau 1997, 205.
  • Cf. Renou 1978, 31.
  • Vedi Heckel – Yardley 1981, 307.

(se si CITA UN TESTO di un’Edizione e poi la traduzione d’altri)

MDhŚ 10.20: dvijātayaḥ savarṇāsu janayanty avratāṃs tu yān / tān sāvitrīparibhrṣṭān vrātyān ity abhinirdiśet, “When children fathered by twice-born men with women of equal class do not keep the observances and have fallen from the Sāvitrī, they should be deemed to be vrātya” (tr. Olivelle 2005).

(Se si cita un DIZIONARIO o un altro strumento che procede per LEMMI)

Cf. Chantraine 1968-80, s.v.

  1. Vedi ad es. van Buitenen 1973, 49; Karttunen 1998, 33.

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