Bibliografia su Julia Kristeva

Il Nuovo umanesimo secondo Julia Kristeva

“Non un dogma provvidenziale, nemmeno un gioco dello spirito:

… piuttosto una scommessa etica”.

Obiettivi

Quest’anno il lavoro seminariale accoglie la felice provocazione di Julia Kristeva al sapere fondamentale dell’umano e della fede, nella sua qualità di auspicio e di premonizione in vista del V Convegno Ecclesiale Nazionale di Firenze (In Gesù Cristo. Il Nuovo Umanesimo9-13 Novembre 2015). La ricerca condivisa punterà dritto il ‘manifesto umanistico’ (Assisi, 27 ottobre 2011) di una delle voci più autorevoli del pensiero laico occidentale contemporaneo e lo farà come punto di accumulo per una produzione di pensiero, versatile e nutriente, in cui risuona il ben diverso e ugualmente epocale editto kantiano sull’essenza dell’Illuminismo.

Contenuti

A servirci su un piatto d’argento i temi della meditazione comune e del serrato confronto basta e avanza il tono, sensibilmente spirituale e meno ecclesiastico, della scrittrice bulgara, da tempo adottata dal mondo accademico di Francia e recentemente ingaggiata dall’anima più profetica del cattolicesimo romano. “Che cos’è l’umanesimo? Un grande punto interrogativo da affrontare con la massima serietà? È nella tradizione europea, greco-giudaico-cristiana, che si è prodotto questo evento che non cessa di promettere, di deludere e di rifondarsi. Quando Gesù si descrive (Gv. 8,24) negli stessi termini di Elohim che si rivolge a Mosè (Es. 3,14), dicendo: «Io sono», egli definisce l’uomo – anticipando così l’umanesimo – come una «singolarità indistruttibile» (secondo l’espressione di Benedetto XVI). Singolarità indistruttibile che non solo lo ricollega al divino attraverso la genealogia di Abramo (come faceva già il popolo di Israele), ma che innova. Giacché l’«Io sono» di Gesù si estende dal passato e dal presente al futuro e all’Universo; il Roveto ardente e la Croce diventano universali. Quando il Rinascimento con Erasmo, poi l’Illuminismo con Diderot, con Voltaire, con Rousseau, ma anche con il Marchese de Sade, e via via fino a quell’ebreo ateo che è stato Sigmund Freud, proclamano la libertà degli uomini e delle donne di ribellarsi contro i dogmi e le oppressioni, la libertà di emancipare gli spiriti e i corpi, di mettere in discussione ogni certezza, comandamento o valore – aprono forse essi la porta a un nichilismo apocalittico? Attaccandosi all’oscurantismo, la secolarizzazione ha dimenticato di interrogarsi sul bisogno di credere che è sotteso al desiderio di sapere, così come sui limiti da porre al desiderio di morte – per vivere insieme. Tuttavia, non è l’umanesimo, sono le derive settarie, tecnicistiche e negazionistiche della secolarizzazione che sono precipitate nella «banalità del male», e che oggi favoriscono l’automatizzazione in atto della specie umana. L’era del sospetto non basta più. Di fronte alle crisi e alle minacce sempre più gravi, è venuta l’era della scommessa. Dobbiamo avere il coraggio di scommettere sul rinnovamento continuo delle capacità degli uomini e delle donne di credere e di sapere insieme. Perché, nel multiverso circondato di vuoto, l’umanità possa perseguire a lungo il suo destino creativo”.

Metodo

Accanto ai due interventi previsti (il primo di carattere introduttivo e l’ultimo di effettivo congedo), curati personalmente dal docente, si rendono necessari almeno 8 contributi personali degli studenti, secondo la modalità dell’analisi del testo suggerito e della buona restituzione del suo nucleo teorico. La durata dell’esposizione non dovrà sconfinare oltremodo, per favorire il più vivo confronto. Dovrà perciò essere accompagnata da una scheda sintetica, comprensiva dell’indice ragionato del discorso offerto, di una piccola antologia dei principali passi stralciati e di una griglia di domande incoraggianti. Non meno di 30 minuti, nell’arco di ogni seduta, verranno garantiti all’esercizio agile del dibattito: in grado di ospitare l’esigenza della chiarificazione immediata e la ripresa del tema unitario. (La bibliografia più completa verrà indicata e distribuita durante il primo incontro).

Bibliografia

Opere di Julia Kristeva

J. Kristeva, Bisogno di credere. Un punto di vista laico, Donzelli, Roma 2004.

J. Kristeva, Il rischio del pensare, Il Melangolo, Genova 2006.

J. Kristeva, Teresa, mon amour. Santa Teresa d’Avila: l’estasi come un romanzo, Donzelli, Roma 2009.

J. Kristeva – J. Vanier, Il loro sguardo buca le nostre ombre. Dialogo tra un non credente e un credente sull’handicap e la paura del diverso, Donzelli, Roma 2011.

J. Kristeva, In principio era l’amore. Psicanalisi e fede, SE, Milano 2011.

J. Kristeva, Storie d’amore, Donzelli, Roma 2012.

J. Kristeva, Humanisme, in: Pulsions du temps, Fayard, Paris 2013, 469-579.

Sito Ufficiale: http://www.kristeva.fr

Il ‘decalogo’ dettato ad Assisi come programma di lavoro

(Santa Maria degli Angeli, 27 ottobre 2011)

« Che cos’è l’umanesimo? Un grande punto interrogativo da affrontare con la massima serietà? È nella tradizione europea, greco-giudaico-cristiana, che si è prodotto questo evento che non cessa di promettere, di deludere e di rifondarsi. Quando Gesù si descrive (Giovanni 8,24) negli stessi termini di Elohim che si rivolge a Mosè (Esodo 3,14), dicendo: «Io sono», egli definisce l’uomo – anticipando così l’umanesimo – come una «singolarità indistruttibile» (secondo l’espressione di Benedetto XVI).Di questo umanesimo cristiano, inteso come un «oltrepassamento» dell’umano, come l’accoppiamento dei desideri e del senso attraverso il linguaggio – purché si tratti di linguaggio d’amore – l’umanesimo secolarizzato è l’erede spesso inconsapevole. Se ne separa, affinando le sue proprie logiche, di cui vorrei delineare dieci principi. Che non sono dieci comandamenti, ma dieci inviti a pensare dei ponti tra di noi …».

1. «L’umanesimo del XXI secolo non è un teomorfismo».

2. «E’ un processo di continua rifondazione».

3. «Figlio della cultura europea, l’umanesimo è l’incontro di differenze culturali».

4. «Umanisti, “noi non siamo angeli ma abbiamo un corpo”…».

5. «L’umanesimo è un femminismo».

6. «Umanisti, è attraverso la singolarità condivisibile dell’esperienza interiore che possiamo combattere quella nuova banalità del male che è l’automatizzazione della specie umana cui stiamo assistendo».

7. «La Babele delle lingue genera anche caos e disordini che l’umanesimo non riuscirà mai a regolare con il semplice ascolto, per quanto attento, prestato alle lingue degli altri. È venuto il momento di riprendere i codici morali di un tempo: senza indebolirli con la pretesa di problematizzarli, e rinnovandoli al cospetto delle nuove singolarità».

8. «Non c’è più un Universo; la ricerca scientifica scopre e indaga continuamente il Multiverso. Non abbiate paura di essere mortali. Capace di pensare il multiverso, l’umanesimo è chiamato a confrontarsi con un compito epocale: iscrivere la mortalità nei multiversi della vita e del cosmo».

9. «L’umanesimo sa prendersi cura. Si dirà che la cura amorevole dell’altro, la cura ecologica della terra, l’educazione dei giovani, l’assistenza ai malati, agli handicappati, agli anziani, ai deboli non arrestano né la corsa in avanti delle scienze né l’esplosione del denaro virtuale».

10. «L’uomo non fa la storia, ma la storia siamo noi. Per la prima volta gli uomini e le donne sono capaci di rivalutare in totale trasparenza la religiosità costitutiva dell’essere umano».

Agenda e calendario[1]

i incontro / Giovedì, 26 febbraio: Umanesimo occidentale e nuovo umanesimo. Il manifesto di Assisi: crocevia per il cortile dei gentili.

Bibliografia: Julia Kristeva, Un nuovo umanesimo in dieci principi, Assisi (Santa Maria degli Angeli, 27 ottobre 2011), Donzelli, Roma 2011; J. Kristeva, Humanisme, in: Pulsions du temps, Fayard, Paris 2013, 469-579.

ii incontro / Giovedì, 5 marzo: La fierezza delle sue origini bizantine e la felicità di un’intellettuale cosmopolita.

Bibliografia: J. Kristeva, Il rischio del pensare (Intervista a M.C. Navarro), Il Melangolo, Genova 2006; J. Kristeva, In principio era l’amore. Psicanalisi e fede, SE, Milano 2011.; J. Kristeva, Osare l’umanesimo, in AA.VV. Il cortile dei gentili. Credenti e non credenti di fronte al mondo d’oggi, Donzelli, Roma 2011, 15-34.

[Relatore: ]

iii incontro / Giovedì, 12 marzo: Una storia della soggettività nelle forme simboliche dell’amore occidentale. Dal Simposio platonico all’Ego affectus.

Bibliografia: J. Kristeva, Storie d’amore, Donzelli, Roma 2012, 3-157.

[Relatore: ]

iv incontro / Giovedì, 19 marzo: Mali d’amore e di transfert (2). Da San Tommaso a Baudelaire attraverso il puro silenzio di Jeanne Guyon.

Bibliografia: J. Kristeva, Storie d’amore, Donzelli, Roma 2012, 159-350.

[Relatore: ]

v incontro / Giovedì, 26 marzo: «Figlio della cultura europea, l’umanesimo è l’incontro di differenze culturali».

Bibliografia: J. Kristeva, Stranieri a sé stessi (1988), Milano, Feltrinelli, 1990; J. Kristeva, Poteri dell’orrore. Saggio sull’abiezione (1980), Milano, Spirali, 1981.

[Relatore: ]

vi incontro / Giovedì, 16 aprile: L’inaccettabile automatizzazione della specie umana e la nuova banalità del male. Il genio femminile di Hanna Arendt.

Bibliografia: J. Kristeva, Hannah Arendt. La vita le parole (1999), Roma, Donzelli, 2005.

[Relatore: ]

vii incontro / Giovedì, 30 aprile: Il genio femminile alle prese col testo letterario. una tessitura di senso.

Bibliografia: J. Kristeva, Colette. Vita d’una donna (2002), Roma, Donzelli, 2004.

[Relatore: ]

viii incontro / Giovedì, 7 maggio: Melanie Klein. La madre della psicanalisi come cura della nostra capacità di pensare.

Bibliografia: J. Kristeva, Melanie Klein. La madre la follia (2000), Roma, Donzelli, 2006.

[Relatore: ]

ix incontro / Giovedì, 14 maggio: «L’amore femminile è mistico». Santa Teresa d’Avila.

Bibliografia: J. Kristeva, Teresa, mon amour. Santa Teresa d’Avila: l’estasi come un romanzo, Donzelli, Roma 2009..

[Relatore: ]

x incontro / Giovedì, 21 maggio: Una dedizione che fronteggia la mortalità e buca le nostre ombre: «l’umanesimo sa prendersi cura».

Bibliografia: J. Kristeva – J. Vanier, Il loro sguardo buca le nostre ombre. Dialogo tra un non credente e un credente sull’handicap e la paura del diverso, Donzelli, Roma 2011; J. Kristeva, La Haine et le Pardon, Fayard, Paris 2005, 95-118.

[Relatore: ]

xi incontro / Giovedì, 28 maggio: Il codice dell’umanesimo nuovo. La riabilitazione in totale trasparenza della religiosità costitutiva dell’essere umano.

Bibliografia: J. Kristeva, Bisogno di credere. Un punto di vista laico, Donzelli, Roma 2004.

[Relatore: ]

xii incontro / Giovedì, … : «dieci inviti a pensare dei ponti tra di noi»: il bilancio finale, i guadagni teorici e le aperture pratiche nel quadro delle ricerca svolta.


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