COME SI SCRIVE UNA TESI EFFICACE

Quelle che seguono sono regole per scrivere una tesi di laurea. Seguirele attentamente permette non solo di realizzare una tesi valida ma può aprire anche le porte per una valida pubblicazione della propria tesi e la realizzazione di un vero e proprio libro.

A) Preliminari: chi ben comincia è a metà dell’opera
1) Pensa alla tesi fin dal primo anno di università. Per realizzare una buona tesi (di laurea breve, ossia triennale, di laurea specialistica, magistrale, master o dottorato) devi prima aver sostenuto un buon esame con un professore con cui c’è sintonia: scegli dunque un corso nell’ambito del quale vuoi scrivere la tesi e cerca di dare il massimo per ottenere un voto alto: sarà più probabile, in seguito, che quel docente accetti di assegnarti una tesi o comunque di seguirti come tesista.

2) Scegli bene il tuo relatore. Non accontentarti del primo relatore che ti viene in mente o del primo che ti propone una tesi. Non sottovalutare il ruolo delle relazioni interpersonali relatore-laureando. La sintonia con il relatore è fondamentale. Fai una preselezione: scegli almeno un paio di docenti con cui hai già sostenuto almeno un esame con un ottimo voto: sono i tuoi potenziali relatori. Magari puoi accennare al tuo potenziale relatore il desiderio di fare una tesi nel suo settore, ma prima di proporti alla garibaldina per una tesi, aspetta: è consigliabile una certa preparazione, secondo i punti che seguono.
3) Scegli alcuni temi con cui sei familiare o che ti interessano molto. Una regola fondamentale consiste nel non accettare proposte su un tema qualunque. Finiresti per perdere le motivazioni e saresti costretto a passare i tuoi giorni e le tue notti a contatto con realtà che non ti stimolano abbastanza e ti annoiano: sarebbe francamente una pena, e rischierebbe di essere una pena più lunga del previsto, anche perché a volte il destino professionale di una persona è legato per sempre all’argomento della sua tesi. Il tema deve incuriosirti, coinvolgerti. Dev’essere adatto a te, ai tuoi interessi, alle esperienze che hai accumulato, alle tue competenze principali. Tuttavia il tema deve interessare anche il relatore, quindi  spesso devi cercare di mediare fra i tuoi interessi e i suoi.
4) Cerca di scegliere un tema “caldo”, attuale e che può interessare alle aziende, o che ha attinenza al percorso professionale che vuoi intraprendere
D’altro canto, anche un attaccamento esagerato ai propri interessi del momento non è fruttuoso. Spesso è consigliabile non limitarsi ai propri lodevoli ideali e alle proprie inclinazioni, ma cercare di conciliarli con la realtà in cui ci troviamo, non per limitarli, ma per farli esprimere, alla fine, più potentemente. La ricerca attenta di un tema adeguato alla realtà odierna non solo potrebbe portarti lauti finanziamenti con la vincita di una borsa di studio messa a disposizione da qualche azienda (informati presso il tuo dipartimento universitario o qui), ma potrebbe anche aprirti le porte di una professione. Bisognerebbe riuscire a cogliere queste opportunità pur mantenendo vivi i propri interessi e le proprie idee. Ecco, per esempio, in ordine sparso, alcuni argomenti di tesi che potrebbero portare frutti anche nel mercato del lavoro:marketing virale, informatica ed economia, web 2.0 e 3.0, nuove tecnologie e social network, organizzazione aziendale, finanza, cartolarizzazione, ragioneria e crisi aziendale, economia del no profit, economia solidale e responsabilità sociale, budget finanziario, import-export, delocalizzazione, localizzazione e traduzione in inglese, russo e cinese, diritto internazionale, diritto tributario, diritto del lavoro e medicina legale, risorse umane, statistica, sociologia della vendita, biotecnologie e brevetti, farmacologia e neuroni specchio, odontoiatria, elettronica e fotovoltaico, telecomunicazioni, ingegneria ed ecosostenibilità, chimica dei metalli pesanti, celle a combustibile, fashion design, moda e customer satisfaction. Sono insomma tesi su temi considerati importanti oggi, nel mondo contemporaneo, nell’industria italiana.
 Tesi invece meno promettenti sotto il profilo strettamente lavorativosono tutte quelle che riguardano cose di un tempo passato e appartenenti a settori di portata limitata: letteratura antica, storia del giornalismo, storia dell’arte e della musica antiche, del turismo e dei viaggi, storia dell’ostetricia, della nutrizione, delle scienze motorie. Per esempio, sotto il profilo strettamente lavorativo, tesi di filosofia su Foucault, sul fordismo, sulle reti neurali o sull’impatto delle nuove tecnologie sulla modernità hanno un potenziale maggiore rispetto a una tesi sui rapporti fra Nietzsche ed Eraclito. In sociologia è meglio una tesi sull’integrazione, l’emigrazione, il multiculturalismo, la comunicazione interculturale, i servizi sociali, gli ammortizzatori sociali, i problemi del lavoro o i mass-media piuttosto che una rassegna sulle fonti rinascimentali di Herbert Spencer; meglio una tesi sperimentale di archeologia su un sito appena scoperto o sui rapporti fra fondazioni bancarie e beni culturali piuttosto che una rassegna limitata alle scoperte archeologiche e al restauro nell’era fascista; meglio le culture in vitro di soia che i vivai siberiani dell’Ottocento. Una tesi di neuropsicologia andrebbe orientata su realtà oggi diffuse, come l’autismo, l’anoressia, la dislessia, i disturbi dell’umore piuttosto che sull’isteria, concetto medico-psichiatrico ora in disuso, salvo che non si intenda rivalutare quel concetto per spiegare una piaga diffusa nel mondo contemporaneo. Inoltre, in generale, un campo di studio che ti stimola a internazionalizzare le tue ricerche è preferibile a uno che ti limita al nostro paese. Per principio è meglio scegliere campi di indagine che coinvolgono almeno una lingua e un paese straniero (in particolare: inglese, cinese, russo, spagnolo).
Importante è inoltre trovare un punto d’incontro fra le tue capacità, i tuoi interessi e ciò che ti viene prospettato e proposto dal tuo relatore. Se per esempio ti piace la giurisprudenza penale, è meglio non chiedere di fare una tesi sul codice di procedura penale a un civilista; se sei portato per la psicologia della personalità non chiedere una tesi sui test di personalità a uno psicologo comportamentista.
Se parti bene, sei a cavallo. Se sbagli tema, sei su una strada in salita.
B) Ricerca
5) Fa’ alcune ricerche su quel tema leggendo libri, riviste, articoli, siti, guardando film sul tema e meditando sulle tue stesse esperienze: la ricerca è una condizione indispensabile per ogni buona tesi, sia essa una tesi sperimentale o compilativa.
6) Scrivi una breve bibliografia per incominciare. La bibliografia deve contenere i testi di riferimento fondamentali sul tema che intendi trattare. Per iniziare bastano anche solo 5-10 libri o articoli. Naturalmente, più sono, meglio è. A mano a mano che le tue ricerche proseguiranno dovrai aggiornare e ampliare la tua bibliografia, ricordando di usare un criterio assolutamente coerente per scrivere i dati bibliografici (es.: cognome autore, iniziali nome autore, titolo, nome editore, luogo di edizione, anno di edizione). Per iniziare a stilare una bibliografia, prova a digitare qualche parola chiave qui, dove puoi cercare in tutte le biblioteche italiane. Puoi consultare quarte di copertina e recensioni di opere pubblicate anche sulle librerie italiane online IBS e BOL e sulla più grande libreria online del mondo, Amazon. Inoltre, puoi scaricare dei classici da questo utilissimo sito. Un’ultima cosa: tra i libri di tuo interesse puoi includere Come si scrive una tesi di laurea, di Umberto Eco.
7) Ipotizza almeno un paio di titoli della tua tesi. Ricorda: una buona tesi tratta di un argomento ben preciso e importante che al tempo stesso non è stato ancora trattato in modo adeguato. Cerca di mantenere il titolo concentrato su un argomento non troppo vasto, altrimenti rischi di perderti.
8) Tesi compilativa o di ricerca? Una tesi compilativa consiste praticamente in una tesi “già fatta” perché si tratta solo di fare una rassegna di ricerche già svolte su un certo argomento per arrivare a sostenere una tesi conclusiva già condivisa da altri studiosi. Una tesi di ricerca o sperimentale – più diffusa nelle facoltà scientifiche – è un lavoro più pionieristico e ambizioso, consistente nell’esplorare un territorio prima inesplorato o poco esplorato, per arrivare a sostenere una tesi conclusiva inedita e  originale. In genere una tesi di ricerca è premiata con più punti ma è anche più difficile e non alla portata di tutti. Non sempre è necessario che tu scelga subito quale tipo di tesi scrivere. In linea di massima, soprattutto nelle facoltà umanistiche, è consigliabile andare sul sicuro partendo in sordina con una tesi compilativa e poi eventualmente, se te la senti e se ti rimane del tempo, cercare di approfondire alcuni aspetti per trasformare la tesi compilativa in una tesi di ricerca che include, all’inizio, una parte teorica compilativa. In sociologia si distingue fra tesi qualitativae quantitativa, ma in genere queste restano tesi sperimentali (cambia solo il metodo di ricerca).
9) Proponiti al tuo docente. Dicevamo che dovresti prepararti a grandi linee su almeno un paio di temi di tuo interesse e potenzialmente interessanti anche per il tuo docente (questo naturalmente lo capirai studiando le pubblicazioni e i corsi del tuo potenziale relatore). Fatto questo, sei pronto per presentarti nel suo studio e per proporti come tesista, indicandogli almeno un titolo possibile della tua tesi. Probabilmente ti proporrà un cambiamento al titolo, oppure potrebbe proporti una tesi su un tema di suo interesse. Se per qualche motivo dovesse rifiutare, o se dovessi rifiutare tu la sua proposta, vai dal secondo docente che avevi preselezionato. Una volta che ti sei accordato con il docente, sei pronto per la ricerca vera e propria. Puoi iniziare chiedendo al tuo relatore di darti in consultazione una tesi di un suo studente.
10) Studia e prendi appunti su quel tema ogni volta che ti viene in mente un’idea. Le idee vengono e subito fuggono: prendile al volo. Ricorda di segnare sempre la fonte da cui prendi le informazioni, con tutti i dati bibliografici necessari e il numero di pagina. Se è una fonte straniera, scrivi le citazioni in lingua originale e traduci solo in un secondo tempo. Ricorda sempre di conservare sia gli originali sia le traduzioni. Se è un sito web, segnati l’indirizzo internet e la data esatta di consultazione (infatti una pagina di internet potrebbe essere facilmente trasferita altrove). Inoltre è consigliabile salvare le pagine web in una cartella.

C) Stesura

11) Se non hai mai usato Word o un altro programma di videoscrittura, fai un breve corso, fatti insegnare da qualcuno o fai pratica con altri testi prima di metterti a scrivere la tesi. Evita di fare errori grossolani, in particolare ricorda di:
– non inserire mai a mano le note a pie’ di pagina scrivendo i numeri, ma usa l’apposito tasto delle note a pie’ di pagina del tuo programma di videoscrittura.
– non inserire mai manualmente l’interlinea andando a capo con invio, ma seleziona il testo in cui inserire l’interlinea (o seleziona tutto) e usa lo strumento per l’interlinea nella sezione “Paragrafo”.
– non inserire mai a mano la numerazione delle pagine, scrivendo i numeri pagina per pagina, ma usa l’apposito tasto per inserire i numeri di pagina.
– non andare mai a capo a fine riga premendo “invio”: il computer va a capo da solo e non è una macchina da scrivere.
12) Scrivi una scaletta, o meglio un indice dei contenuti della tua tesi più o meno articolato che possa guidarti. Dovresti avere già un’idea di dove vuoi arrivare e di ciò che vuoi sostenere. Tuttavia, dovresti anche essere sufficientemente aperta/o a nuovi sviluppi che improvvisamente può avere la tua ricerca. L’indice sarà un punto di riferimento per te e per il relatore. In genere conviene stendere un indice dei capitoli e poi, col procedere delle ricerche, articolare i capitoli introducendo paragrafi e sottoparagrafi. In tal modo si procede dal generale al particolare, cercando di restringere sempre più il campo della ricerca. Importante è mantenere questa direzione, per non andare fuori tema e per non scrivere una tesi troppo generica e vaga. Inoltre è fondamentale mantenere, a tutti i livelli della tesi, un ordine di esposizione logico: per es. un ordine temporale, un ordine dal semplice al complesso, dal generale al particolare ecc.
A mano a mano che scrivi, ti conviene aggiornare l’indice, perciò può essere utilissimo adottare lo strumento “sommario” automatico di Word, da abbinare con la formattazione dei titoli secondo uno stile di tipo “Titolo”.
13) Ricorda i cinque elementi fondamentali: le buone tesi si strutturano in:
Introduzione (dove si parla dello scopo e del piano della ricerca)
Parte metodologica sui criteri e i metodi adottati (e, nelle tesi scientifiche, sui materiali e le strumentazioni)
Parte argomentativa dove si inseriscono dati, analisi, osservazioni a sostegno della tesi (che è il corpo centrale della tesi)
Conclusione, dove si presentano e si discutono i risultati della ricerca
Bibliografia, che raccoglie i documenti consultati
14) Quanti capitoli deve avere una tesi? Non devi preoccupartene troppo, comunque in linea di principio i capitoli dovrebbero essere come minimo tre.
15) Quante pagine deve avere la tesi? Difficile rispondere, perché la qualità cambia la quantità. Tuttavia la quantità (di pagine) purtroppo salta agli occhi più facilmente rispetto alla qualità, quindi è buona norma fare attenzione a scrivere un numero di pagine sufficiente. In linea di massima, in molte facoltà, una buona tesi di laurea breve (triennale) dovrebbe avere almeno 60 pagine scritte a interlinea due e con circa 22-25 righe per pagina, calcolate su pagine prive di note a pie’ di pagina. Una buona tesi di laurea specialistica dovrebbe avere almeno 100 pagine. Se l’interlinea è di 1,5 allora il numero di pagine può essere inferiore.
16) Metti per iscritto tutte le idee maturate, senza preoccuparti troppo della forma: l’importante è non arrestare il flusso delle idee che, mentre scrivi, arrivano a te.
17) Ricordati di documentare le tue affermazioni più significative con almeno un riferimento bibliografico preciso a pie’ di pagina e/o con argomentazioni logiche e chiare.
D) Revisione
18) Rivedi. Quando avrai scritto una quantità soddisfacente di parole, arriverà l’ora di rivedere il tutto: a quel punto dovrai cercare di eliminare pazientemente il superfluo, le ripetizioni, sistemando alcune frasi, alcuni termini e concetti, riordinando la struttura in modo che la tesi non risulti un accumulo di materiali “compositi”, rendendo coerente la formattazione e, soprattutto, togliendo gli errori. Il compito è spesso molto più difficile di quanto si creda.
Se vuoi una tesi a tasso ridotto di errori e di qualità editoriale, richiedici direttamente un editing professionale. Ti assicuriamo che scopriremo almeno 5 imprecisioni per pagina nella tua tesi. Potrai imparare molto sulla scrittura corretta e potrai arrivare in tempo alla laurea con la certezza di una tesi uniformata e a bassissimo tasso di errori (con un editing completo).

E) Impaginazione

19) Crea un frontespizio con i dati corretti, seguendo un modello adeguato.
20) Componi pagine di lunghezza adeguata. Occorre realizzare pagine con una lunghezza approssimativa di 22-25 righe, calcolate su pagine senza note a pie’ di pagina, oppure pagine di circa 2000 caratteri con spazi.
21) Scegli un font adeguato, di grandezza adeguata. I font più consigliati sono il classico Times New Roman, Garamond e Georgia, perché sono fra i più leggibili, soprattutto sui testi stampati. La grandezza standard è 12 punti.
22) Scegli margini adeguati. I margini sulla pagina del programma di videoscrittura devono essere approssimativamente di 3 cm per ogni lato. Eventualmente si può inserire uno spazio per la rilegatura, di circa 1 cm.
23) Scegli un’interlinea doppia.
24) Ringraziamenti. I ringraziamenti, in genere messi nella parte iniziale della tesi, sono dovuti a tutti i docenti e alle persone che hanno effettivamente contribuito, con il loro sostegno professionale e morale, alla realizzazione della tesi. Sui ringraziamenti al relatore, ci sono varie scuole di pensiero, che vanno da quella di Eco, che li vuole di cattivo gusto, a quella che li vuole obbligatori. Meglio comunque evitare lodi sperticate al relatore, specie se ha semplicemente fatto il suo dovere. Bisognerebbe saggiare in qualche modo la reazione del proprio relatore davanti ai ringraziamenti.
25) In sintesi: cerca di impaginare correttamente la tua tesi, magari prendendo come modello un’altra tesi. Puoi usare Word. Se non te la senti di impaginare e vuoi un aiuto, possiamo offrirti un’impaginazione professionale e farti avere una tesi pronta per la stampa.
F) Stampa
26) In genere dev’essere fronte/retro ma è bene informarsi meglio perché i criteri variano da università a università. Preferibilmente, prima della stampa è meglio salvare il tutto in formato Pdf font inclusi, che rispecchia meglio lo stampato finale, e controllare se l’impaginato è graficamente corretto.
G) Preparazione al giorno della laurea
27) Prepararsi a parlare in pubblico. Non è necessario studiare sino a notte fonda, l’importante è mantenere la sicurezza e la serenità per affrontare una commissione e una discussione pubblica senza andare in ansia. In tal caso è consigliabile esercitarsi a ripetere davanti a uno specchio o filmarsi per rendersi conto dei difetti nell’esposizione. Inoltre è bene assistere a qualche sessione di laurea e valutare se sia il caso di fare una presentazione in Power Point o tramite diapositive.
28) Come si calcola il voto di laurea?
Voto di laurea = voto di base + punteggio assegnato alla tesi
Voto di base = (media voti/30) x 110.
Il punteggio assegnato alla tesi non segue criteri precisi. In linea di massima, una tesi sperimentale vale più di una tesi compilativa, una tesi scritta all’estero e basata su testi scritti in altre lingue vale di più, così come vale di più una tesi più lunga e una tesi così originale e linguisticamente corretta da essere considerata degna di stampa dalla commissione.
29) Prima del gran giorno…
Se avete seguito ciascun punto di questo articolo dovreste poter stare tranquilli, per arrivare all’esposizione finale sicuri e a vostro agio.
Per stare ancora più tranquilli sul testo e sull’italiano della tesi, nonché per migliorarsi a livello di scrittura, torniamo a consigliarti…

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