Benign-violation theory of humor: an experimental investigation

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Tesi di Laurea 

Scienze della Vita 

Title: Benign-violation theory of humor: an experimental investigationAuthors: Zucco, RiccardoAdvisor: Gerbino, WalterCo-Advisor: Chiandetti, CinziaIssue Date: 27-Mar-2015Publisher: Università degli studi di TriesteAbstract: Sebbene spesso non ce ne rendiamo del tutto conto, l’umorismo costituisce una parte
importante delle nostre esistenze. Inoltre, dal punto di vista prettamente scientifico, esso è un
argomento più vasto e complesso di quanto ci si potrebbe normalmente immaginare. Ad
esempio, esso svolge importanti funzioni sociali, è correlato ad aspetti diversi della personalità
degli individui, può differire in base al genere e all’età, comporta l’attivazione di innumerevoli
strutture cerebrali, e potrebbe aver giocato svariati ruoli nel corso dell’evoluzione dell’uomo.
Considerando più in particolare le ragioni che determinano la percezione umoristica, dato un
certo stimolo, e quindi gli elementi necessari o sufficienti affinché essa avvenga, sebbene nel
corso del tempo siano state proposte molteplici teorie (teorie di superiorità, psicanalitiche,
dell’eccitazione, dell’inversione…), a tutt’oggi questo rimane un tema ampiamente dibattuto.
Recentemente, a questo riguardo, è stata proposta la bening-violation theory. Essa afferma che
sostanzialmente siano, sia sufficienti che necessari, solo tre elementi: il fatto che lo stimolo sia
giudicato come una violazione, il fatto che sia anche giudicato come benigno, e che queste due
valutazioni avvengano in contemporanea per lo stesso stimolo. Per quanto riguarda il concetto
di violazione, essa è definita come qualunque cosa che può apparire come minacciosa o come
deviante dalla norma in modo potenzialmente negativo. Gli esperimenti illustrati in questa tesi
si propongono di criticare, e possibilmente integrare, proprio questa definizione di violazione.
Per far ciò, essi hanno avuto in primo luogo l’obiettivo di dimostrare l’esistenza di stimoli
capaci di elicitare l’esperienza umoristica, che però sono al contempo percepiti come
intrinsecamente non dannosi e non potenzialmente negativi. In secondo luogo di dimostrare
l’esistenza di questi stimoli attraverso un’ampia gamma di differenti condizioni. Infine essi
intendono anche proporre come elemento comune per tutti questi stimoli, e possibilmente
anche più in generale, quello della violazione dell’aspettativa. A questo fine sono stati
preparati dei questionari, simili nella struttura di base, e solo con piccole variazioni a seconda
dei diversi stimoli indagati. Ciascun soggetto vedeva due video nel corso dell’ esperimento, in
un ordine casuale. Entrambi i video appartenevano alla stessa condizione, volta a indagare una
specifica area fonte di stimoli umoristici. Entrambi i video appartenevano inoltre allo stesso
gruppo, che poteva essere o sperimentale (costituito da video divertenti) o di controllo
(costituito da video con contenuti simili ma privi delle componenti capaci di provocare
l’esperienza umoristica). Al termine della visione di ciascun video, i soggetti dovevano
valutare gli stessi, attraverso una serie di domande volte a rilevare i livelli percepiti di umorismo, negatività, pericolo e violazione dell’aspettativa. I punteggi di questi due gruppi
venivano in seguito confrontati durante l’analisi dei risultati. Sono stati condotti un totale di
quattro esperimenti, due pilota e due effettivi. In ognuno di essi i questionari sono stati
pubblicati online, e i soggetti sono stati reclutati tramite l’utilizzo del servizio Amazon Mturk.
Sono state indagate la popolazione degli Stati Uniti, e la popolazione di tutti gli altri paesi del
mondo. I risultati sono stati generalmente conformi alle ipotesi sperimentali; in particolare si
sono rilevati, per ogni stimolo esaminato, generalmente: bassi livelli di percezione di pericolo,
bassi livelli di percezione di negatività, e una percezione umoristica superiore in modo
statisticamente significativo nel gruppo sperimentale rispetto a quello di controllo. Non è stata
tuttavia riscontrata la percezione di un elemento di violazione dell’aspettativa per la totalità dei
casi esaminati, sebbene esso risultasse essere presente per una grande maggioranza degli
stimoli proposti. Questi risultati (malgrado alcune possibili limitazioni ipotetiche) sembrano in
generale fortemente supportare l’ipotesi riguardo all’esistenza di stimoli umoristici
intrinsecamente non negativi, così come quella della loro diffusione in un’ampia gamma di
aree di possibile pertinenza dell’umorismo. Conseguentemente a ciò, anche la critica alla
definizione di violazione data nell’ambito della beningn-violation theory, sembra trovare
concreti fondamenti sperimentali. Questi dati appaiono inoltre supportare l’idea che, alla base
degli stimoli umoristici intrinsecamente non negativi, e forse anche più in generale, dovrebbe
esserci in molti casi un elemento di violazione dell’aspettativa, anche se essi non appaiono
sostenere l’ipotesi che questo elemento dovrebbe essere presente in ogni caso, né per questa
tipologia di stimoli, né tantomeno in modo più generale. Infine questi risultati aprono la strada
a un’ampia varietà di possibili ricerche future, volte a chiarire l’esistenza e soprattutto i ruoli e
le funzioni di questa tipologia di stimoli, essenzialmente in tutte le aree di pertinenza
scientifica dello studio dell’umorismo, contribuendo in questo modo a una migliore
comprensione di questo fenomeno, ancora in parte misterioso.
La ricerca è stata svolta presso il Centro per la Ricerca sperimentale in Management e
Economia (CERME) dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, sotto la supervisione della
dott.ssa Cinzia Chiandetti dell’ Università di Trieste (Dipartimento di Scienze della Vita) e del
professore Vittorio Girotto dello IUAV (Dipartimento delle Culture del Progetto).
Humor constitutes an important part in our existences, even if often we do not realize it. Moreover, in a scientific perspective, it is a more complex and wider topic than we could imagine. For example, humor plays important social functions, it is linked with different aspects of our personalities, it differs in relation with gender and age, it involves the activation of many different structures in our brain, and it might have had various important roles during the course of human evolution. If we consider more in particular the reason on the basis of what is considered to be funny, although many different theories had been formulated in time (superiority theories, arousal theories, incongruity and reversal ones…), still nowadays the sufficient and necessary elements in order to elicit humor remained hotly debated. In recent years, about this theme, it was proposed the benign-violation theory of humor. This theory states that for something to be funny three elements are both necessary and sufficient: something must be appraised as a violation, it must be appraised also as benign, and these two evaluations must occur simultaneously for the same stimulus. The term violation here is defined as something that seems threatening or that departs from the norm in potentially negative way. The experiments illustrated in this thesis had the aim of criticizing, and possibly of integrating, this definition. In particular to do this, they had as objectives: first of all to prove the existence of intrinsic non-negative humoristic stimuli. Secondly, to give proof of their existence across a widespread variety of conditions. Finally, they were aimed to hypothesize, as a common element for all these stimuli, and possibly also more in general, the violation of expectance. In order to doing this, it were constructed some questionnaires (with a similar structure, and only some difference related to the assessed stimuli). During the questionnaires two brief videos were administered in a random order to the subjects. Both these videos belonged to the same condition, each one aimed to investigate a specific area of sources of humor. Moreover, for the same subject, both the videos belonged or to the experimental group (composed of humoristic videos) or to the control group (composed of videos which had similar contents, but without the humoristic components). After each one of them, the subjects responded to a series of questions aimed to evaluate their perceived levels of: humor, negativity, danger and violation of expectance. During the data analysis the scores of the two groups (control and experimental) were compared each other. A total number of four experiments were performed: two of them were pilots, two were effective. In each one of them the surveys were published online, and the subjects were recruited trough the service Amazon MTurk. Two populations were assessed: a population of US subjects, and a population of non- US subjects (composed by subjects from all over the world). The results were generally in line with our expectations; in particular it was detected for every stimulus administered, in general: low levels of perceived danger, low levels of perceived negativity, and a humoristic perception that was higher in a statistically different way for the experimental videos with respect of the control ones. However, subjects did not report necessarily a situation of violation of expectance, even if it resulted to be present in many examined stimuli. These results (despite some hypothetical limitations) seem to strongly support the assumptions about the existence of intrinsically positive humoristic stimuli, and about their widespread diffusion in wide range of conditions. Consequently, also our criticism about the concept of violation, in the benign- violation theory, seems to find experimental support. These data are also consistent with the idea that often at the basis of these stimuli (and maybe also more in general) could be present the element of violation of expectance. Even if they do not support the hypothesis that this element is always needed, nor for these types of stimuli, neither for humor in general. Finally these results pave the way to many possible future researches aimed at evaluating, not only the existence of intrinsically non-negative stimuli in various areas of humor, but also, more importantly, their possible roles and functions in these fields. This would help to further improve our understanding of humor itself, which still remains a partially enigmatic topic. This research was carried out at the Center of Experimental Research in Management and Econimics (CERME) of the University Ca’Foscari of Venice under the supervision of the Dr. Cinzia Chiandetti of the University of Trieste (Department of Life Sciences) and the professor Vittorio Girotto of the IUAV (Department of Arts and Architecture).Corso di laurea: NEUROSCIENZEDescription: 2013/2014Keywords: benign
violation
survey
humor
experimentalType: Tesi magistraleConsultability: PermessaAppears in Collections:Scienze della Vita

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